ArtWebSound Open call
“E’ alle porte la seconda edizione di ArtWebSound, il primo festival italiano di musica e
fumetto online! ArtWebSound è il figlio inaspettato di ArtMaySound, festival che da ormai
ben quindici anni unisce più arti nelle piazze di Bolzano, portando a contatto col pubblico
anche grandi nomi dello scenario musicale e artistico nazionale.”
Ho deciso di prender parte anche io a questa call, proponendo un’illustrazione corredata di un testo, che purtroppo non essendo previsto dal regolamento ed essendo molto lungo, non è stato possibile affiancarlo all’immagina sulla pagina social di COOLtour.
Quindi, dato che mi è stato concesso il consenso lo pubblicherò qui sul mio blog, in modo da farvi apprezzare ancora di più la mia proposta!
Dal Condominio di Via Viù
Osservo distrattamente e presto poca attenzione a ciò che mi circonda,ma solo ultimamente.
Giorno 30? 50?200? Non me lo ricordo neanche più.
É una giornata come tante, in un anno ben preciso però, dove un istante sembra ripetersi all’infinito.
Una canzone che adoro molto,cantava “ Osservo il mondo da un oblò e mi annoio un pò”.
Qui, purtroppo nessun oblò, forse solo quello della mia lavatrice, osservo il mondo che lentamente scorre dal mio balcone, che in questi tempi è diventato il mio luogo sicuro e di pace,dato che non è facile stare in 6 persone tutte insieme in un alloggio.
Vivo nel totale caos fatto di discorsi sempre uguali, fatti di tante preoccupazione per come arrivare alla fine del mese e non solo.
Prima di oggi penso di non essermi mai fermata così tanto in loro compagnia .
Sono sempre andata ai 1000 all’ora. Corsi, studi, lavoro, ballo e mostre in giro per il mondo. Tanta vitalità e curiosità scorrevano in me. Sempre pronta per nuove esperienze.
La mia vita era fatta di tante persone che riempivano le mie giornate in modo costruttivo.
Adesso nel momento di maggior solitudine e del bisogno. Nessuno. O meglio i miei amici più fidati. Quelli che abitano in punta alla via e che saluto da lontano con tanta allegria, come se quell’attimo vivesse per l’eternità. Avete presente quegli amici con la quale non fate niente di particolare ma è come sentirsi a casa, senza sentirsi fuori posto. Invece gli “amici” del “Chiama se hai bisogno” “tranquilla ci sono”, scomparsi nella nebbia. Li declasserei a conoscenti.
Che cosa osservo? Che cosa vedo vi chiederete. Il Nulla?
“Eppure non succede mai nulla di questi tempi quassù” disse mio nonno,che anche lui…non gli sarebbe mai crollato il tetto in testa prima di oggi.
Ero d’accordo con lui, fino a qualche tempo fa.
Pensavo che ogni essere umano vivesse su di un’isola felice anche di questi tempi, nonostante si sentono brutte cose ai tg che ho smesso di ascoltarli, anche se mio padre li contempla e li ricerca come un’ossessione.
Solitudine,smarrimento,noia e il sentirsi inutili. Pensieri ricorrenti che aleggiavano nella mia mente.
Come se lo stare fermi fosse il non voler vivere appieno i miei 25 anni da poco compiuti in una quasi totale solitudine.
Allora in queste giornate così vuote e tutte uguali, mi sono messa ad osservare la via quasi deserta,come fossimo in un film apocalittico.
Aspettavo che accadesse qualcosa, qualsiasi cosa, perchè le vite degli altri sono sempre più emozionanti della tua, anche se solo più avanti ho scoperto che non era così.
Abito in un paesino dove non accade mai nulla, tanto meno nel mio condominio.
Eppure un bel dì,presa ad osservare le vite degli altri,come ormai di consuetudine, mi sono messa nei loro panni ed ho iniziato ad ascoltare.
Il mio vicino Orazio,quello antipatico della porta accanto che non saluta manco se sotto tortura,ho notato che è sempre al telefono…notte e giorno,giorno e notte…Parla sempre.
Pensate che ho scoperto che è innamorato di Maria! Si la vicina del piano di sotto di qualche anno più grande di me. Chi l’avrebbe mai detto? Orazio ha un cuore e batte per lei!
Pensate che passa le ore al suo telefono senza fili a dirle “Ti amo”.
Si dimentica persino di mangiare.
Allora è proprio vero, che si può vivere d’amore.
Adesso che ci penso io e Orazio non siamo poi così diversi.
Anche io sono innamorata.
Il mio fidanzato Giandomenico abita in un altro comune, quindi un telefono senza fili non basterebbe per dirgli che lo amo, ho pensato di volare con un aeroplano e uno striscione sul suo comune, poi ci ho riflettuto bene, forse è meglio che lo chiamo con un telefono normale per dirgli che lo amo.
Chissà se mi ama anche lui?
Sofia e Giacomo sono i figli dei vicini di pianerottolo, hanno circa 6 e 9 anni,e di questa famosa DAD che sento spesso parlare non ne possono proprio più.
Loro vorrebbero solo tornare a scuola per rivedere i propri compagni oppure andare a giocare al parco tutti insieme. Un giorno sono arrivati al limite della sopportazione, e han deciso che se loro non potevano andare al parco il parco sarebbe venuto da loro.
Così presero l’aquilone e fecero aeroplanini di carta da lanciare dal balcone. Che risate!
Infondo se ci penso,io e loro non siamo poi così diversi. Anche a me manca stare con i miei amici e vederli al parco per chiacchierare. Non mi piace per nulla doverli vedere in una stanza virtuale attraverso un computer. Mi manca poter ridere per davvero.
Mi mancano i miei amici.
La signora Pomidori del piano di sotto, é rimasta vedova da poco.
Mi si è stretto il cuore quando ho appreso la notizia. Li conosco da quando sono nata, sono anche venuti al mio battesimo! Per me è come se fosse di famiglia. Ha la famiglia lontana e si sente molto sola.
Il signor Tomatis,il suo vicino di casa, amico di bocciofile del marito, ha trovato un modo per non farla sentire troppo sola. Ha pensato di mettere un asse di legno per unire i balconi, come per creare un bel tavolo. Chiacchierano fino a tarda sera e ricordano i bei tempi quando insieme anche alle loro metà andavano a fare le gite fuori porta.
Infondo, se ci penso non siamo così diversi.
Certo, io non ho perso il mio sposo, in realtà è nonno che ha perso la sua sposa,la mia amata nonna, non era malata, ma avuto la stessa sorte del marito del piano di sotto. Il covid non fa sconti a nessuno. Sentirli ridere insieme mi fa piangere il cuore per quanta forza hanno per andare avanti. E ogni tanto si aggrega anche mio nonno e chiacchierano insieme ognuno dal proprio balcone.
In questo condominio abita un’altra nonnina molto dolce,anche se la mia era davvero speciale.
La chiamiamo da sempre Nana Lulù,e da giorni,ma che dico, penso settimane sta realizzando una lunga sciarpa per la sua amata nipotina. Carla si chiama e fa l’insegnante nella scuola di Sofia e Giacomo. Adesso lavora da casa e anche se abitano vicine non si possono vedere. Allora Nana Lulù sferruzza per scaldarle il cuore e per dirle “io ci sono”.
Infondo, io e Carla non siamo così diverse. Abbiamo (anzi io avevo) una nonna che seppur vicina non possiamo abbracciare e vedere come prima. E i suoi abbracci ci mancano un sacco.
Per la strada quasi nessuno,ogni tanto qualcuno che tiene un concerto dal proprio balcone per tirare su un pò l’umore ma senza risultati,e ogni tanto un runner improvvisato che corre senza meta incurante del pericolo.
L’abitue di Via Viù è la signora Carmela, la portinaia del palazzo laggiù, che oltre a fare su e giù per andare a trovare al cimitero il suo amato Calogero esce per fare la spesa pur di fare qualcosa. Un po come il signor Gigi,che abita nello stesso palazzo della signora Carmela, talmente non ne poteva più che pur di avere una scusa per uscire sovente, pensate, si è comprato un cane che ha chiamato Attila. Che ridere. Tutte se le inventano.
Infondo, anche con loro ho qualcosa in comune, eccetto l’aver comprato un cane apposta per uscire, di quello ne ho già uno ma è talmente pigra che si sveglia giusto per mangiare cena. Tipico cane da salotto.
E poi ci sono io,che da quassù osservo il mondo accarezzando il vento.
A volte basta solo saper osservare le cose e le vite degli altri da una nuova prospettiva, che va oltre al nostro naso. e si scopre che in fondo ogni storia può essere la nostra storia.
Purtroppo in questo periodo stiamo vivendo storie molto simili tra loro, ed è importante aiutarsi, ascoltarsi e non giudicare. Ognuno ha le sue buone ragioni per comportarsi come fa,e spesso celano motivi più grandi.
Basta solo saper ascoltare. E in tutto ciò mi è tornata la mia ispirazione, corro a disegnare!
Spero che questo racconto vi sia piaciuto e che vi abbia fatto amare ancora di più la mia illustrazione.
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